Sinfonia n. 1 in mi bemolle maggiore K 16 – Wolfgang Amadeus Mozart
IL GIOCO
Ascoltiamo oggi la prima sinfonia di un bambino di 8 anni che usa le parti dell’orchestra per giocare e costruire storie meravigliose, come solo i bambini sanno fare.
COME CI RIESCE?
Segue poi una melodia poco più complessa con note lunghe, come farebbe una persona adulta che, più lenta di un bambino, gli corre dietro. Oltre agli archi, entra anche un leggerissimo clavicembalo.
Sembra che la madre non lo abbia trovato perché tutto si ripete come se il bambino tornasse a fare i dispetti e di nuovo la madre lo rincorresse. Segue poi una situazione intermedia delle prime due, con un tempo più veloce e una melodia più elaborata, che fa proprio pensare ad un incontro fra le prime due figure.
COSA CI INSEGNA
Anche se siamo cresciuti, continuiamo tutti a mettere in atto le stesse dinamiche per catturare l’attenzione di un qualche ‘genitore’.
Lo fa l’adolescente che provoca i genitori, lo fa il dipendente che vuole mettersi in luce col capo, lo fa il criminale che si diverte di più quando è inseguito dalla polizia e lo fa chi è innamorato.
È una tattica che conoscono bene i pubblicitari per catturare i clienti, i professionisti del marketing per aumentare le vendite, i consulenti aziendali per favorire le dinamiche di gruppo in azienda. Potrei continuare con le strategie militari e tutti i giochi di guerra.
È il bisogno di fondo di chiunque fa spettacolo.
COME CI AIUTA LA MUSICOTERAPIA
Imparare a conoscere questo meccanismo e vederne le applicazioni nella vita quotidiana, cambia completamente la prospettiva con cui guardiamo la nostra vita nel complesso e i singoli eventi quotidiani.
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